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La mattina del 27 marzo, Festa patronale a Tuglie, su sito www.tuglie.com era possibile seguire la "diretta web" dalla Piazza Garibaldi. Dopo l'uscita della tradizionale "Processione Benedizione dei Campi", il simpatico cronista porgeva microfono e...telecamera ai passanti che potevano così salutare parenti e amici lontani che seguivano l'evento. Qualcuno, all'uscita dalla Chiesa nel tornare alle proprie occupazioni, inaspettatamente intervistato, si sentiva chiedere: Cosa ne pensa della Festa di quest'anno?
Un'anziana signora, poco avvezza a mettere in fila due parole in italiano, rimase qualche secondo muta e perplessa quando l'intervistatore la informò che sarebbe stata vista da tutti i paesani sparsi nel mondo che in quel momento seguivano la festa un diretta.
La pausa non durò molto, la simpatica nonnina si riprese e nella sola lingua che conosceva rispose telegraficamente:
St'annu è n'addra cosa!
Devo essere sincero, quella simpatica signora, con due semplici parole "n'addra cosa" aveva descritto perfettamente la Festa Patronale 2011, la 261° per la precisione, senz'altro quella che ha lasciato in tutti noi tugliesi un ricordo indelebile ed una partecipazione corale che non si vedeva ormai da tempo. Quelle due semplici parole mi hanno fatto venire immediatamente un'idea: Perchè non realizzare un sito web, che dia la possibilità ai "tugliesi di fuori" e a quelli che non hanno avuto l'opportunità di assistere a questo evento straordinario, di ripercorrere tutte le manifestazioni che si sono susseguite nei giorni dei festeggiamenti? Passata la festa mi sono messo subito al lavoro coinvolgendo il Comitato e tutti coloro i quali si sono prodigati per organizzare al meglio quel corollario di manifestazioni, dalle favolose luminarie che addobbavano la nostra Piazza Garibaldi, ai grandi Concerti Bandistici, ai fuochi d'artificio, al Centenario della Ferrovia a Tuglie, al 150° dell'Unità d'Italia, al Mercatino della Nunziata, alla gara podistica dei bambini che sponsorizzavano la raccolta fondi per l'acquisto in una "Bimbolanza", alle Scuole Elementari e Medie, alla sfilata d'auto e moto d'epoca, al Gruppo Sbandieratori Rione San Basilio" di Oria ed altro.
 

 
Felice Campa






 

Dire la festa

C’è la festa. Non una festa qualunque, ma la festa per eccellenza, quella che non si può confondere con le altre. La festa unica, la festa eccezionale… La festa che non richiede aggettivi particolari per essere individuata e vedersi riconosciuto il ruolo che le è proprio. La festa che è “la festa” e basta: quella che, qualunque cosa si possa aggiungere o togliere è immodificabile nella sua qualità, nella sua essenza. Perché essa soltanto è “la festa”.
Non una festa qualunque, ma la messaggera di tutte le feste. Messaggera che porta alberi in fiore, cieli che dispiegano la loro favolosa azzurrità, respiro mite della stagione che si annuncia, odore di primavera per le vie e nel cuore, festa di giovinezza, festa di speranze e di amori, di attese e di compimenti… La festa, ecco! e quando dite “la festa” non potete sbagliare, perché la festa unica è proprio “quella”, non altra: quella che più si attende, quella che più si desidera, quella che si vuole più riuscita. Quella che la tradizione povera dei paesi rallegrava con l’acquisto d’un vestito nuovo da sfoggiare nella luce del sole o sotto quella delle luminarie: per far sentire che un cambiamento si avvertiva e andava sottolineato anche nel vestire. Festa della gioventù, che si spandeva per le vie del paese e godeva di ammirare e d’essere ammirata.
Il passaggio delle bande per le vie era una forma di annunzio, altrettanto gradito e felicemente presago di un cambiamento, come quello che un angelo portava a una fanciulla in un tempo remoto prolungatosi fino a noi, alla nostra devozione. Bisognava rallegrarsi perché una promessa si adempiva, il sogno di riscatto dell’umanità trovava il suo giusto adempimento.
Perciò i suoni, perciò le luci, perciò l’allegria per le case e le strade, e il pranzo speciale, la tavola apparecchiata degnamente anche per parenti ed amici, il soffio di allegria che spirava continuo lungo la giornata… E il rumore dei botti, lo sparo a festa, le nuvolette nell’aria tersa della primavera appena ritornata, la solennità della processione, i colori rinnovati, la freschezza del sorriso dei bambini, la chiassosa allegria delle giostre, la piacevole confusione delle bancarelle con la loro varia mercanzia, gli incontri per la strada, il piacevole sostare intrecciando lieti colloqui con amici e conoscenti… La festa che riunisce, la festa che sempre – un po’ per gioco un po’ per certe novità – un poco sbalordisce o incanta. La memoria riserverà un angolo speciale a questa festa, alla giovinezza che la anima, all’attesa con la quale si fa desiderare ogni anno. Inginocchiata senza stanchezza sulla propria attesa, la Madonna partecipa dell’allegria generale. Non è forse per lei che si fa festa? E l’angelo, reduce dalla sua missione, potrà riferire tutto quello che ha visto: le novità, il fervore, il travaglio dell’organizzazione, il sorriso di chi si è prodigato perché tutto riuscisse a puntino. Sapranno anche lassù che in un piccolo paese c’è stata una grande festa, e parteciperanno alla gioia di chi l’ha preparata, di chi l’ha vissuta.

Luigi Scorrano
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