Tuglie...per raccontar paese...
 
Tuglie...per raccontar paese...


Almanacco

Venerdi` 11 Ottobre 2024
Oggi si festeggiano:
S. Germano vesc.
S.Alessandro Sauli vesc.
B. Giovanni XXIII
S.Firmino vesc.


A chi oggi festeggia
onomastico o compleanno
ed è nato sotto questo segno:
Auguri!

Proverbio del giorno
Luoghi tristi non vanno rivisti

Home

Calendario 2013
Festa Patronale 2011
Festa Patronale 2012
Festa Patronale 2014
Manifestazioni & Eventi

Televideo RAI


TUGLIE
Borgo della Civiltà Contadina del Salento
I frantoi ipogei
Museo civiltà contadina
FSE al Palazzo Ducale

L'informazione oggi
Il Corriere-Politica
Il Corriere-Cronache
Repubblica-Politica
Il Foglio
Repubblica-Prima pagina
Panorama
Il Fatto Quotidiano
Il sole 24 ore
Giornalettismo.com
AffarItaliani.it
Corriere salentino
Lecce Prima on line
Il paese nuovo on line
PiazzaSalento on line
Il Quotidiano di Puglia
Gazzetta Mezzogiorno
Il Giornale
Libero
La Stampa
La Gazzetta dello Sport
La Gazzetta Calcio
Notizie di Borsa
ANSA-Top news
ADN-KRONOS Politica
AGI Cronaca
AGI Politica

Andiamo al cinema?
I films in provincia
A Casarano
A Gallipoli
A Taviano
A Collepasso
A Nardò
A Surbo
A Lecce
Guarda tutti i trailer

Il paese della Calandra
di Raimondo Rodia
Le dolci Serre Salentine
Tradizioni dell'Immacolata
Shakespeare
NO VENISTI A TENPO
Il mercato in piazza
La grotta dei cervi
I dolci di Natale
I gelati e la pasticceria..
18 aprile 1948
Mesciu Saulle
Michele Cuppone
Il Salento che vorrei
La notte di S. Giovanni
Il bosco delle fate
Don Camillo e Peppone
Le serre salentine
Le serenate pasquali
Le mute terre...
Un nido d'amore...
Loriana Notaro
Villa Luisa
Il Museo della Radio...
Si faceva il "Bucato"
Le Tavole di San Giuseppe
Le banane.....di Tuglie
La focareddrha
Tuglie... e il suo gioiello
Una domenica...
Uno Sport solo per Donne, il Mamanet
Il mistero dei Cavalieri
Lupi Mannari


Altrevoci
A Gigi
Il presepe del zio Toto
A mio padre
Ricordo di zia Luigia
Gli Americani a Tuglie
Un Garibaldino a Tuglie
La mia Azione Cattolica
Riflessioni
In ricordo di mio fratello
I ricordi di una bambina
Una vendemmia particolare
25 Aprile 1945
Quel Natale degli anni '50
I Docili
Appello Chiesa S.Girolamo
Il viaggio dell'eroe
L'orco e la bambina
Mario Donadei
Giuseppe Merenda
Sara Nocera-Il poeta dei....
Sara Nocera-Un labirinto..
Sara Nocera-La lampada..
Giuliana Coppola-A Silvio..
Lucio Causo-Poesie
La favola di .....Luna
Troppo rumore fa....
Tullio Sponziello

Salvatore Malorgio
L'artista...le opere
A mio padre

Tuglie
Un nuovo Teatro a Tuglie
Ritrattino di Tuglie
Tuglie vista dal satellite
Panorama a 180°
Il nome "TUGLIE"
I rioni
Gli ulivi di Tuglie
Tuglie e l'Unità d'Italia
Antonio Palumbo
In ricordo di Antonio Palumbo
Un nome....una contrada
Montegrappa
Alpini a Tuglie
I Tugliesi del 2000
Tuglie nei libri
Il restauro del Calvario
Restauro facciata Chiesa
Il Giardinetto Aragona
Gemellaggio Villaverla
Cippo agli Alpini
Tuglie che cambia
La donna del monumento
Laboratorio ecomuseale
I 100 anni della Piazza
I 50 anni del Mosaico
Una storia da raccontare

Cenni storici
Le origini
La storia
Le chiese
Palazzi-Monumenti
Il Calvario

Lucio Causo: Ricerche
Reazioni filoborboniche...
Vigilanza polizia borbonica
La crisi economica del 900
Ampliamento territorio
Congregazione di carità
La famiglia Venturi
La stazione ferroviaria
Tuglie Borbonica del 1827
Causa Tuglie-Minervino
Profilo di Lucio Causo
Un secolo di Ferrovia
Il culto dell'Annunziata
La"Sagra" di Vittorio Locchi
La Madonna del Grappa
Cesare Vergine (Diario)
CasermaCarabinieri Tuglie
Luigi Venuti
Festa del Giovedì Santo
Piazza Garibaldi
Dr. Cesare Vergine
La Madonna Pozzo

G. Pisanello: Tradizioni
L'angolo di Giampiero
Riti & Feste (Video)
Venerdì Santo
Le Caremme
Sant'Antonio
San Giuseppe
La Candelora
Madonna del Carmine
Madonna del Grappa
Sacro Cuore di Gesù
La festa patronale
La Matonna te la Nunziata

Tuglie...per raccontar paese...
La crisi economica a Tuglie agli inizi del Novecento Alla fine dell’800.

Potete scaricare in formato PDF l'intero documento completo delle note a piè di  pagina e relative foto d'epoca cliccando QUI.

Tuglie, un piccolo paese poco distante da Gallipoli, contava circa 4.000 abitanti, in prevalenza contadini, agricoltori esperti nella oltivazione della vite e dell’ulivo e piccoli artigiani. In quegli anni, già a partire dal 1890, erano emerse in tutta la loro drammaticità, non solo in Italia, le condizioni di miseria, dovute principalmente alla disoccupazione, che avevano spinto molti ad emigrare. Dal porto di Napoli, come da altri porti europei, partivano giornalmente migliaia di emigranti diretti verso l’America: uomini, donne, interi nuclei famigliari affrontavano sacrifici, stenti e sofferenze per sopravvivere durante il lungo viaggio, prima di sbarcare a Ellis Island, un’isoletta di fronte a New York. Quello che negli anni successivi sarebbe stato definito come “il ogno americano” spingeva così milioni di italiani e, fra questi, un’altissima ercentuale di meridionali a lasciare la propria terra in cerca di fortuna oltremare. Il fenomeno interessò, com’era prevedibile, anche il nostro paese. Dai registri dell’archivio di Ellis Island risulta che circa 300 cittadini tugliesi giunsero negli Stati Uniti tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900. La classificazione per sesso vede prevalere nettamente l’elemento maschile (260 unità) nei confronti di quello femminile (40 unità). Si sa che la maggior parte degli emigranti salentini raggiungeva via mare Napoli, partendo da Gallipoli, per poi imbarcarsi su grossi bastimenti insieme ad altri emigranti meridionali. L’Amministrazione Comunale di Tuglie, guidata dal sindaco Giuseppe Ria 2, cercò di adoperarsi come poteva non solo per arginare la fuga della forza lavoro, ma anche per assicurare qualche possibilità lavorativa a quanti, per l’età o per particolari condizioni familiari o di salute, non avevano alcuna possibilità di raggiungere il Nuovo Mondo. Fu nella seduta del Consiglio del 2 luglio 1900 che l’Amministrazione finalmente prese atto della grave situazione economica in cui si trovava un’alta percentuale di cittadini, che avevano assoluto bisogno di lavoro per assicurare il sostentamento delle proprie famiglie 3. La crisi occupazionale aveva investito principalmente il settore agricolo, che pure, nei decenni precedenti, aveva costituito un’essenziale fonte di reddito per gran parte della popolazione. In agricoltura, si era registrato in quegli anni un devastante attacco di peronospora che aveva distrutto interi raccolti viticoli e costretto i proprietari dei terreni ad interrompere le colture e, in alcuni casi, ad abbandonare le campagne per lunghi periodi. Era chiaro, a questo punto, che l’Amministrazione Comunale doveva adoperarsi con tutte le sue forze per limitare, con l’esecuzione di opere pubbliche, la disoccupazione dilagante e, al tempo stesso, per assicurare l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone. Secondo il Sindaco Ria, per dare lavoro ai contadini era opportuno procedere – direttamente o attraverso un consorzio con i proprietari dei terreni – alla sistemazione di alcune strade vicinali che attraversavano le campagne. In questo modo, l’agricoltura, passata la fase critica, ne avrebbe tratto sicuro vantaggio, dato che, negli anni di cui parliamo, era un’impresa raggiungere le proprietà con i mezzi di cui si disponeva. Venne anche ventilata l’idea di dare esecuzione ad una deliberazione del 20 aprile dello stesso anno, che prevedeva lo sventramento della Via Giardini e la prosecuzione della strada attraverso il giardino di proprietà dei signori Servodidio Nocera e Vito Vergine, per farla sboccare sulla Via Oliveto . In ogni caso, però, occorreva fare i conti non solo con le risorse del bilancio, che non prevedeva alcuno stanziamento per dette opere, ma anche, per la sistemazione delle stradine di campagna, con le autorizzazioni dei Comuni limitrofi, nei cui territori molti tratti di quelle stradine ricadevano. Si sa, infatti, che i territori di Parabita e di Sannicola, prima della variazione territoriale del 1924, si estendevano fino al nucleo abitato di Tuglie. Alcuni consiglieri comunali pensavano più in grande: qualcuno suggeriva, per venire incontro ai lavoratori poveri, di acquistare grano, orzo e legumi, per rivenderli a prezzo di costo e con pagamento dilazionato; altri, non senza lungimiranza, insistevano perché si avviassero una buona volta i lavori di costruzione della strada Tuglie-Neviano. Pia illusione, quest’ultima, dato che sarebbe stato necessario aspettare altri sessant’anni per vedere i due paesi collegati da una strada asfaltata. Parole, naturalmente, come spesso succede nelle assise cittadine: i fondi necessari, infatti, provenienti da mutui garantiti dallo Stato, da prestiti di privati, dall’applicazione di sovrimposte sui redditi immobiliari, erano tutti di là da venire e non sarebbe stato facile assicurare pane e lavoro ai disoccupati con i tempi “tecnici” di una burocrazia opprimente. Il successivo 9 luglio 1900 il Consiglio Comunale ribadì la necessità di cercare delle opportunità di lavoro, insistendo per la sistemazione di alcune vie vicinali in Contrada Scirocco (territorio di Parabita e Neviano), della vecchia strada per Neviano fino alla Contrada Fanciullo e di alcuni tratti di strade interne. Si stabilì che i lavori sarebbero stati eseguiti in economia, sotto la sorveglianza della Giunta Municipale che avrebbe provveduto alla direzione con l’ausilio di persone esperte. Nella stessa seduta, il Consiglio fece voti al Governo perché accogliesse le richieste dell’Amministrazione Comunale che miravano ad alleviare le tristi condizioni economiche della popolazione e a scongiurare pericoli per l’ordine pubblico. Lo stesso Consiglio non mancò, nell’occasione, di far proprio l’ordine del giorno votato dal Comitato Provinciale Permanente di Lecce, col quale si invocavano provvedimenti risolutivi, da parte del Governo nazionale, per fronteggiare la crisi economica che affliggeva l’intera popolazione della Provincia di Terra d’Otranto. Occorrerà aspettare il 28 febbraio del 1901, per vedere formalizzata, da parte del Consiglio, l’assunzione di un mutuo di £. 6.000 per la riparazione delle strade interne ed esterne all’abitato di Tuglie, al tasso dell’8% e per la durata di sei anni. Come garanzia del prestito, il Comune dovette impegnare le sovrimposte sui terreni e fabbricati. Non fu possibile, infatti, garantire il prestito con le entrate del dazio sul pane (£. 1 per quintale), perché il Governo, sull’onda della protesta generale, ne aveva vietato l’applicazione. In attesa della concessione del mutuo, il sindaco si accordò con i proprietari dei suoli interessati all’apertura della nuova strada tra Via Parabita e Via Giardini e autorizzò il Comune di Neviano a procedere all’istituzione del Consorzio per la sistemazione della via Tuglie-Neviano, facendo redigere il relativo progetto esecutivo. Nell’intento di affrettare i tempi della pratica di mutuo, l’assessore Raffaele Santese, accompagnato dal segretario comunale Ludovico Scuro, si era recato presso la Sottoprefettura di Gallipoli, per esporre le penose condizioni di molte famiglie, conseguenti alla perdurante crisi dell’agricoltura. L’accoglienza non era stata delle più calorose... Nella seduta consiliare dell’11 marzo 1901, lo stesso assessore espose in dettaglio come si era svolto l’incontro col Sottoprefetto: Signori, questa mattina essendomi presentato dal Sottoprefetto di Gallipoli in compagnia del segretario Scuro fui ricevuto in modo poco lusinghiero, pur tuttavia cercai di esporre i motivi della mia missione, annoverando alle gravi condizioni del paese ed alle gravi condizioni finanziarie del Comune, il dazio imposto con la deliberazione del 28 febbraio scorso sul pane, dazio colpito da abolizione grazie ai provvedimenti finanziari del Governo, ma non riuscì ad essere ascoltato, perché il Sottoprefetto avrebbe risposto soltanto quando gli sarebbe stato rimesso un apposito rapporto. Il segretario si permise di chiedere almeno un consiglio, ma gli furono rivolte le seguenti parole: “Voi siete il primo rompi c…. di questo mondo”, dopo di che il Sottoprefetto ci lasciò con l’animo sconcertato. In seguito ci fermammo nell’ufficio del Segretario di Sottoprefettura e del Commissario di Leva, presenti al fatto, ed avendo a costoro il segretario Scuro espresso il suo rammarico per l’umiliazione subita, senza alcun motivo, il Sottoprefetto infuriato ritornò e col massimo disprezzo impose al nostro segretario di uscire fuori dall’ufficio, senza ammettere alcuna ragione. Io, sorpreso da un simile trattamento, cercai di essere ascoltato, ma fu inutile, rimanendo offeso da siffatto contegno, che m’induce a declinare la carica di assessore e consigliere comunale. 8 La notizia provocò una comprensibile irritazione, fino al punto che l’intero Consiglio decise di rassegnare le dimissioni. Fu grazie all’intervento dell’on. Vischi, cittadino onorario di Tuglie, che – di lì a qualche giorno – l’intero Consiglio si indusse a ritirare le dimissioni. Fra le ragioni del ripensamento vi fu certo la preoccupazione per possibili disordini come quelli che si verificavano in quegli anni in numerosi comuni del Salento e per assicurare almeno l’ordinaria amministrazione e principalmente il pagamento degli stipendi agli impiegati, le cui famiglie dovevano arrangiarsi per tirare avanti. Il successivo 30 marzo 1901 l’Amministrazione Comunale, avute le necessarie assicurazioni e garanzie da parte delle autorità governative, confermò la precedente deliberazione del 28 febbraio per la contrattazione del mutuo di £.6.000 col tasso non superiore all’8% e per la durata di sei anni, salva la facoltà del Comune di estinguerlo prima 9. Era evidente che l’esecuzione delle opere, che, per quei tempi, rappresentavano un intervento di non poco conto, richiedeva tempi medio-lunghi, non compatibili con le condizioni di vita di larghi strati della popolazione. D’altra parte, le risorse finanziarie del Comune erano men che modeste e comunque insufficienti anche per piccoli interventi di carattere assistenziale. Fu per assicurarsi un minimo di liquidità che il Consiglio, con deliberazione del 16 ottobre 1901, stabilì di applicare un dazio sul pane (2 lire a quintale) che, per la maggior parte, veniva fornito da paesi vicini, come Gallipoli, Collepasso e Maglie. Il successivo 23 ottobre, in sede di esame della bozza di bilancio per l’anno 1902, il Consiglio stabilì non solo di mantenere tutte le imposte, sovrimposte e dazi applicati nell’anno 1901, ma si pose il problema di reperire altri fondi per far fronte a debiti rimasti fino a quel momento insoddisfatti. Fra questi, le spese per il funzionamento di alcuni uffici mandamentali di Gallipoli e per il saldo dei lavori di costruzione della casa comunale, dovuto all’Impresa Salvatore Merenda. Per l’esercizio 1902, il bilancio prevedeva entrate per lire 19.938,71, a fronte di una previsione di spesa di lire 25.354,15. Per coprire il notevole disavanzo, che ammontava a lire 5.415,44, sarebbero stati indispensabili interventi di carattere straordinario, nuove imposizioni fiscali o aumento delle tariffe oppure, in ultima analisi, il rinvio del saldo dei debiti agli esercizi successivi. La crisi economica a Tuglie agli inizi del Novecento La decisione di applicare un’addizionale del 30% sulla tassa di famiglia (focatico) non ebbe alcun seguito, come pure non ebbero corso le richieste fatte da molte Amministrazioni, compresa quella di Tuglie, affinché il governo centrale riducesse le aliquote delle imposte. Nel campo delle opere di pubblico interesse, qualcosa cominciò a muoversi nel mese di dicembre del 1901. Per assicurare lavoro ai cavamonti, il Comune commissionò a maestranze locali lo scavo dell’ossario presso il cimitero. Nei mesi precedenti alcuni operai erano stati utilizzati per lo spianamento delle asperità del fondo stradale di Via S. Antonio e di Via Ferro (oggi Via dei Mille). Ai primi di maggio del 1902, il Consiglio Comunale approvò l’ennesimo ordine del giorno per chiedere al Governo provvedimenti urgenti per arginare i gravi effetti della crisi agraria e commerciale del Mezzogiorno, in conseguenza del mancato raccolto vinicolo ed oleario, protrattosi per diverse annate. D’altra parte, le condizioni dei produttori agricoli, in prevalenza proprietari di modeste estensioni di terreno, erano aggravate dai tassi d’interesse praticati dalle banche, tassi che quasi sempre raggiungevano livelli di vera e propria usura. Non mancava chi sosteneva che solo attraverso lo sgravio delle imposte si sarebbe dato un aiuto immediato alla popolazione, le cui ristrettezze economiche perduravano da tempo ed erano ormai diventate insopportabili. Su questa linea, il Consiglio Comunale fece voti al Governo per la riduzione delle imposte dirette ed indirette di consumo e della tassa di distillazione dell’alcool e delle vinacce. Infine, il Consiglio tornò ad insistere sulla necessità di realizzare opere pubbliche di ampio respiro, grazie alle quali non solo si sarebbe avvantaggiata la produzione agricola ma si sarebbero create anche nuove opportunità di lavoro. I settori privilegiati dal Governo per lo sviluppo del Mezzogiorno erano costituiti, nel campo delle opere pubbliche, dalla costruzione di reti stradali e ferroviarie, oltre che dagli interventi di manutenzione e modernizzazione delle poche stazioni esistenti e del materiale rotabile. Questi interventi, che si concretizzeranno di lì a pochi anni anche nella nostra regione, attraverso la costruzione delle prime reti ferroviarie, si completarono con una politica di riduzione delle tariffe ferroviarie, da tempo auspicata sia dai coltivatori che dagli intermediari del commercio dei prodotti agricoli. Com’era prevedibile, fu proprio in coincidenza con la crisi dell’agricoltura e con le conseguenze che questa ebbe anche negli anni successivi che il flusso migratorio nazionale verso le Americhe raggiunse le percentuali più alte. Basti pensare che nel quadriennio 1901-1904 emigrarono in media 510.980 cittadini l’anno, mentre nel quadriennio precedente 1896-1900 la media si era attestata su 310.434 persone l’anno. La curva delle emigrazioni scenderà notevolmente negli anni dal 1905 al 1907, durante i quali sono registrate complessivamente 739.661 trasferimenti nel continente americano. Per avere un’idea di quanto il fenomeno migratorio fosse diffuso anche nei piccoli comuni del Mezzogiorno, basti pensare che a Tuglie operava in quegli anni una succursale della Compagnia Fabre di Navigazione, di cui era legale rappresentante Cesare Imperiale. Fra le sue attività rientrava quella di aiutare i cittadini nelle pratiche migratorie e per superare i ritardi nel rilascio dei documenti. Prospettive incoraggianti di sviluppo cominciarono ad intravedersi quando presero avvio a Tuglie, sulla strada per Parabita, i lavori di costruzione della Distilleria Piccioli, la cui consistenza lasciava sperare nell’assorbimento di un cospicuo numero di operai generici. Un’altra ventata di ottimismo fu portata dalla realizzazione del tratto Nardò-Casarano della Ferrovia del Capo di Leuca, lungo il quale era prevista la fermata a Tuglie. La realizzazione della tratta Seclì-Neviano-Aradeo-Tuglie richiese un eccezionale impiego di manodopera anche per lo scavo del trincerone, profondo 15 metri (ai tugliesi noto come taiamentu), reso necessario per abbattere i dislivelli del terreno, prima dell’abitato di Tuglie. Nell’uno e nell’altro caso si trattò di opere di rilevante impegno, la cui esecuzione consentì l’assorbimento di manodopera e, conseguentemente, un miglioramento delle condizioni generali di vita di parte, almeno, della popolazione. Se a ciò si aggiunge che, grazie alle rimesse degli emigranti, prese slancio l’attività edilizia, risulterà evidente che un concorso di fattori positivi portò ad un sia pur modesto miglioramento dell’economia del Sud e, per la parte che qui ci interessa, di Tuglie e dei paesi vicini, interessati essi pure dalla costruzione della nuova rete ferrovia. Via via però che l’esecuzione delle grandi opere veniva portata a compimento, i problemi economici tornavano a presentarsi in forme sempre più allarmanti. Seguì, verso il 1909, una forte ripresa del fenomeno migratorio oltre Atlantico, che si protrasse fino al 1914, anno in cui nuove tragedie si annunciarono, con lo scoppio della prima guerra mondiale.

 

Lucio Causo


 

Tuglie...per raccontar paese...
Asterischi
di Gerardo Fedele
Guida turistica
Presentaz. Coppola rossa
Tuglie: quali origini?
Storie di presepi
La presenza di un amico
Radiobase, etereo mito...
Toponomastica e
Unità d'Italia

Storie di paese...

Collecta,electa,memoranda
di Enzo Pagliara
+


Storie
La storiella della Madonna
Le tajate
Vi racconto Montegrappa
I murales di Joele
Ricordando Joele
Maurizio Imperiale
Provenzano,origini
di una tradizione

Ricordando Ugo
Per Silvio
Antonio Minerba
Mescia Rita Pino
A Cristian Quartini
L'Ercole te la benzina

Cartoline di Gigi Scorrano 
A Elena per Gigi
Ricordo di Gigi
Una facciata, quasi  un ...
Un bambino ascolta il mare
La stazione
Largo Fiera, per memoria
Il mio Largo Fiera
Via XXIV Maggio
Un luogo ideale
Via Sant’Antonio
Una via fiorita
Una scoperta che
viene dall'America
Dedicato a mio nonno
Tugliesi quel giorno 
La lista dei passeggeri
La nave Republic

Museo della radio
Inaugurazione
Brochure
Visita virtuale
Frantoio ipogeo
Abbassa la tua radio

Tugliesi nel mondo
Louis Imperiale
Sylvain Tarantino
Tuglie a New York
Antonio Coluccia
Antonio Montefusco

Antonio Montefusco
Santa Caterina
Luigi Scorrano
Marco Polo
Intervista su Dante

Turismo a Tuglie
Corte dei Simonari
Tenuta La Baronessa
Residenza Mosco
Villa Rodogallo
Agriturismo Nanni
Villa Paradiso
Villa Oasi
B&B Almacanto
Villa Panorama sullo Ionio
Le corti di Tuglie
Masseria Carignani

Storia e leggenda

Profili
Livio Calò recensione
Otello Petruzzi recensione
Luigi Ruggero Cataldi
Mino Stamerra
Sinu Matinese
Davide Raia
Sabrina Manco
Adriano Imperiale
Sara Nocera
Nunzia Imperiale
Mino De Santis
Mino De Santis Caminante
Mino De Santis Muddhriche
Emily De Salve
Liana Primiceri
Silvana Mottura-Poesie
Don Nicola Tramacere
Antonio Pagliara
Cesare Vergine
Ambrogio Piccioli
Aldo Garzia
Egidio Cataldi
Giuseppe Ria
Cosimo Sponziello
Silvio Nocera
Giuseppe Solida
L'arte di Giuseppe Solida
Rosa Parata
Lu Battista
Fernando Pino
Fiore Gnoni
Mesciu ‘Ntunucciu
Al Maestro Ant. Malecore 
Salvatore Guarini

Curiosità
 La Festa dell'Annunziata
Cartapestai di casa nostra
Santi sotto campana
Antica barbieria Ingrosso
L’Annunciazione sui pizzi
La puteca te li Papaionaca
I proverbi sulle monete
L'acchiatura
Le Caremme di Tuglie 2006
Le Caremme 2007
Le Caremme 2008
Le Caremme 2009
Le Caremme 2010
Le Caremme 2011
Le Caremme 2012
Le Caremme 2013
Le Caremme 2014
Tugliesi...puricini
Piazza Garibaldi 1912
Nevicata in Piazza
Giuseppe Piccioli Pianista
L'università di Tuglie
Grecità a Parabita
Retaggi linguistici
Tuglie nei dizionari
Carnevaliamo...insieme
Puru nui taniane la rete...
Festa della  Mamma USV
Filatelia: Tuglie e Albania
Non chiamatele vecchiette
Pensieri...Festa Patronale

Culacchi
Che ore sono?
La banana della Madonna
La mezza-vendetta di Santa Barbara

L'associazionismo:
Le associazioni
La Calandra
Aurora
Gruppo Scout Tuglie
Ekagra
Gruppo Incontri
Protezione Civile C.O.R.
Associaz.Emigranti Tugliesi

Sport 
Calcio Giovanile Tuglie
Talion Volley Tuglie
Associaz. Podistica Tuglie
Gare Podistica Tuglie2008
Gare PodisticaTuglie 2009
Gare PodisticaTuglie 2010
Gare PodisticaTuglie 2011
Gare PodisticaTuglie 2012
Gare PodisticaTuglie 2013
Gare PodisticaTuglie 2014
Gare PodisticaTuglie 2015
Gare PodisticaTuglie 2016
Gare PodisticaTuglie 2017

Le raffinatezze a Tuglie
Vini Michele Calò
Liquori Villantica
Banane e Spumoni

Foto
Nella Tuglie di ieri
Cosimo Sponziello...Le foto
Non solo foto...
Siamo...obiettivi!
Tuglie...by night
Luci di Natale 2011

Firma degli ospiti
Ricerca nel sito

Il nostro indirizzo e-mail:




Diventa amico di TuglieMeteo


Visita il Salento

Tuglie...per raccontar paese...



Tutti i marchi, foto, immagini e scritti presenti sul sito appartengono ai legittimi proprietari.
E' severamente vietato copiarne i contenuti.
Sito ottimizzato per:
Explorer Firefox Opera Chrome Safari


Impostare la risoluzione a 1024x768px o sup.

Aggiungi Tuglie... per raccontar paese ai Preferiti

Sito ideato e realizzato da Felice Campa

Privacy Policy


To Top