L’antico
detto tugliese “ogni casa tene te sguisciu nu ‘Ntoni”, evidenzia
come in tutte le famiglie del paese ci sia almeno una persona che
porti il nome Antonio, dimostrando così, il forte e nutrito
attaccamento che c’è fra la gente ed il Santo portoghese.
Festa esclusivamente religiosa quella che si celebra oggi a Tuglie
in onore del compatrono Sant’Antonio, differente dall’iconografia
popolare che lo rappresenta con Gesù Bambino in braccio, mentre con
l’altra mano regge un giglio bianco, simbolo di purezza.
Quello che si venera a Tuglie è il “Sant’Antonio delle Grazie”,
ovvero il Santo francescano inginocchiato in conversazione con il
Bambinello seduto sul grembo della Madonna delle Grazie. Una statua
molto cara ai tugliesi tanto da avere il privilegio di partecipare
ed aprire, insieme a San Giuseppe, la processione dell’Annunziata,
patrona di Tuglie.
Le celebrazione iniziano già dalla prima mattinata, quando lo sparo
di alcune salve pirotecniche annuncia la giornata di festa. In tutte
le chiese vengono officiate delle sante messe, mentre alle ore 18.30
nella chiesa matrice ha inizio la recita del santo rosario, cui
segue la celebrazione solenne con panegirico sulla vita di
Sant’Antonio. Segue, concludendo questa festa religiosa, la solenne
processione per le strade di Tuglie con il simulacro del santo
scortata da fedeli, autorità e dall’immancabile concerto bandistico.
(articolo di Gianpiero Pisanello
tratto da quiSalento – giugno 2008)
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