Tuglie...per raccontar paese...
 
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VIGILANZA DELLA POLIZIA BORBONICA
IN TERRA D’OTRANTO – ANNI 1825/1826

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Dopo il Guarini e il Cammarota, venne destinato quale Intendente della Provincia di Terra d’Otranto, Ferdinando Cito dei Marchesi di Torrecuso, che giunse a Lecce nel mese di marzo del 1823, preceduto dalla fama di funzionario duro e austero. Secondo gli intenti del Ministro di Polizia del Regno Borbonico , il Cito doveva affiancare il Generale Riccardo Church nell’opera di liberazione della Terra d’Otranto dalle Sette segrete e dal dilagante brigantaggio .
Una volta insediato negli uffici dell’Intendenza di Lecce, Ferdinando Cito riprese le inchieste sulle Sette che i suoi predecessori Guarini e Cammarota avevano da tempo abbandonato. Poi volle accertare l’effettiva esistenza in provincia di Lecce della Setta degli “Edennisti”, detta anche delle “otto lettere”, o dei “quattro colori”. Col primo nome si voleva indicare il giardino dell’Eden, col secondo nome si alludeva ai misteri della Setta, col terzo nome si indicava il “segreto materiale” dei soci, consistente in lacci di seta o margheritine dai colori rosso, celeste, nero e giallo che indossavano di sotto la camicia, all'estremità di un triangolino equilatero con le lettere L.U.G. che significavano “Libertà, Uguaglianza, Giustizia”.
Secondo le varie denunzie, questa Setta si era estesa nei Comuni del Capo di Leuca, nei quali, secondo il Cito, vi erano aderenti ed affiliati mai inquisiti dai suoi predecessori.
In tutta la provincia seguirono perquisizioni ed arresti. Il più lieve sospetto, la più banale denunzia costituivano il pretesto per le persecuzioni da parte della polizia dell’Intendente Cito. Specialmente a Lecce, non vennero risparmiati neppure i preti, i frati e i sacrestani.
Le vendette più violente trovavano sfogo nelle misure di repressione della polizia; chiunque possedeva armi, carte, libri, drappi colorati, o vestiva con foggia particolare, aveva motivo a temere perché certamente ritenuto sospetto e perciò tenuto discretamente sott’occhi da polizia e da confidenti.
Cito, aveva fatto operare nel suo primo anno di Intendente di Terra d’Otranto più di seimila arresti, perciò i bisognosi avevano paura di recarsi in chiesa per le orazioni o presso gli stabilimenti delle opere pie per ricevere qualche piccolo aiuto.
La crisi economica del 1825 – 1826 prostrò la gente che viveva nelle campagne, dando il via alla guerriglia rurale e a clamorosi episodi di brigantaggio. Tutto ciò aumentò il malessere sociale e l’influenza dei settari, dei liberali e di quanti avevano sperato nei cambiamenti che avrebbero portato alla rivoluzione costituzionale del 1820.
Nel gennaio del 1825, all’età di circa ottant’anni, morì il re Ferdinando I, dopo averne regnati ben sessantasei (1759-1825): con lui tramontò il mondo del Settecento. Gli successe il figlio Francesco I (1825-1830), ambigua figura di sovrano, che aveva fatto esperienza di governo ai tempi della rivoluzione.
Fu proprio nei primi mesi del 1825 che nell’ambiente della polizia borbonica si cominciò a parlare di riunioni illecite nelle chiese, nei conventi e nelle sedi delle opere pie.
Il 9 febbraio 1825, il Ministro e Real Segretario di Stato della Polizia Generale di Napoli indirizzò all’Intendente di Lecce la seguente lettera:
Al Sig. Intendente di Lecce

In qualche Comune si è avuto luogo a scorgere, che delle Congregazioni di Pia istituzione erano cominciate a degradare in adunanze poco Religiose, ed incidenti con qualche conoscenza settaria ancora; cosicché sotto il pretesto di attendere alle opere di pietà, e di Beneficenza, vi si alimentava la corruzione. Comunque questo caso io credo che sia serissimo per essersi finora verificato solidamente in un luogo soltanto del Regno, pure stimo idoneo richiamare su tal geloso oggetto la di Lei particolare attenzione, e preveggente accortezza, onde non lasci di provvedere con somma segretezza e riserva la di Lei vigilanza sugli andamenti delle divisate Congregazioni, badando di osservare se offrano per avventura delle particolarità meritevoli di essere rimarcate dalla Polizia.
Il Ministro Segretario di Stato della Polizia Generale
Scanzia

L’Intendente Cito, il successivo 17 febbraio, inviò al Ministro Scanzia la seguente risposta:

A S. E. Il Ministro Segretario di Stato della Polizia Generale
N A P O L I
Eccellenza,
in ubbidienza della sua riservata Ministeriale del 9 andante, n. 582, pervenutami ieri, vado a dare le analoghe disposizioni onde vengano sorvegliate segretamente le Congregazioni del Pio Stabilimento di questa Provincia.
L’Intendente della Provincia di Terra d’Otranto
Ferdinando Cito

Nello stesso giorno L’Intendente Cito inviò ai Sotto Intendenti ed ai Giudici Regi della Provincia la seguente ordinanza:

Signori,
interessa oltremodo il Governo, che le Congregazioni di Pio Stabilimento non si allontanino dalle loro religiose istituzioni, mentre si è avuto luogo ad operare, che in un Comune del Regno una di esse era degradata in adunanze indecenti, e con qualche immissione settaria. Perché ciò non arrivi in quelle esistenti nel distretto, io richiamo la di lei particolare attenzione, e vigilanza, onde raddoppiando di zelo la sorveglianza dei preposti faccia pervenire a giorni riservatamente gli andamenti delle suddivise Congregazioni, verificando sopra tutto se esse offrano delle particolarità meritevoli ad interessare la Polizia, nel qual caso mi adopererò con analoghi dettagli a fare rapporto a chi di dovere. Mi assicurerà intanto della ricezione della presente.

L’Intendente della Provincia di Terra d’Otranto
Ferdinando Cito

Entro il mese di febbraio 1825 la Sotto Intendenza di Taranto, il Regio Giudicato di Lecce, di Novoli, di Vernole, di S.Cesario, di Martano, di Carpignano, di Otranto, di Monteroni e di Campi Salentina assicurarono che non si erano verificate adunanze illecite nelle Congregazioni esistenti nel Circondario e che la polizia, per quanto di competenza, vigilava con zelo e discrezione su quello che avveniva sull’argomento.
La Sotto Intendenza di Taranto, in data 4 marzo 1825, inviò all’Intendente Cito la seguente segnalazione riservata:
Al Sig, Intendente della Provincia di Terra d’Otranto
Signore,
il Regio Giudice di Grottaglie, dietro comunicazioni da me ricevute con pregiato foglio del 17 andante, ha fornito le seguenti notizie. Alle antiche Confraternite si è dai Padri Missionari aggiunta quella dello Santo Spirito raccomandata da cotesto Mons.Arcivescovo. Gran folla di Fedeli tra campagnoli, ed artieri si radunano alle ore ventiquattro nella Cappella del Purgatorio sita nel centro della Piazza, ove dal Prefetto destinato D. Raffaele Carriero ricevono un fervorino, e quindi con ordine professionale girano da se per l’abitato cantando il Santo Rosario con alcune canzoncine da missionari insegnate.
Rifulge per ora in costoro un pio fervore, di cui si sono compiaciuti i due missionari qui residenti; non che monsignor arcivescovo, i quali hanno con santo zelo inculcato la contrizione nei loro cuori; Pria delle ore due si scioglie la processione innanzi la Chiesa Matrice, ove inginocchiati recitano la Litania . Fin qui nulla può temersi dalla Polizia anche avuto riguardo al sentimento, ed alla buona morale dei Congregati, i quali per altro vengono da me sorvegliati; e da più sacerdoti zelanti del buon ordine. Ciò di riscontro alla di lei pregevole riservata n.7.
FF. Funzione di Sotto Intendente
Pantaleo

Il Regio Giudice di Soleto, il successivo 7 marzo, inviò la seguente nota riservata:

Al Sig. Intendente della Provincia di Lecce
Sig. Intendente,
in adempimento dell’onorevole incarico ricevuto, non manco al preciso dovere di partecipare, che in tutte le Congregazioni del Circondario di mio carico, le Congregazioni, che non eccedono il numero di una per ciascun luogo, regolate vengono da Direttori di sana politica e sola morale, né può in conto di loro dubitare che si osasse un sovvertimento di ordine col mezzo di adunanze illecite, perniciose alla pubblica tranquillità.
Sono assicurato da costante esperienza, per effetto dell’annosa mia dimora in questo Circondario, che in generale regna il saggio attaccamento al Sommo e conoscendo ognuno la dovuta mia vigilanza per questo riguardo, si gradirebbe certamente operare al contrario, sicuro che cadrebbe nelle mani della Polizia.Per si fatte ragioni non vi è di che dubitare per l’oggetto additatoci.
Il Regio Giudice del Circondario
Giacinto La Sami

Nello stesso giorno il Regio Giudice di Cutrofiano segnalò quanto segue:

Al Sig. Intendente di Terra d’Otranto
Signore,
riscontro la Sua nota n.234 del 17 febbraio andante per farle conoscere che l’Unione dei Fratelli dell’Oratorio proprio nei loghi di mia giurisdizione, finora non hanno dato alcuna preoccupazione per l’intervento della Polizia.
Statino di tutte le Congregazioni e confraternite esistenti nel Circondario di Cutrofiano
1) Congregazione di Cutrofiano dell’Immacolata
2) Confraternita di Cutrofiano del Sant.mo Rosario
3) Congregazione di Corigliano dell’Addolorata
4) Congregazione di Sogliano delle Anime del Purgatorio.
Il Regio Giudice del Circondario
G. Papadia

Il 22 marzo fu la volta del Sotto Intendente di Gallipoli a riscontrare la nota dell’Intendente Cito nel modo seguente:
Al Sig. Intendente di Terra d’Otranto
Sig. Intendente.
Accusando la ricezione del suo foglio del 17 febbraio n. 234, circa la dicente adunanza non disgiunta da infiltrazione settaria che possa aver luogo nelle Congregazioni, ho l’onore di assicurarla che in questo Capoluogo non vi è da tenersi simile avvenimento e molto meno per il Distretto, ove le congregazioni sono composte di villani per la massima parte, che nulla intendono di cose pratiche, né fatti sono a cadere in una reazione di cui non sono capaci di sostenere. Ho passato i miei uffici ai Padri delle rispettive Congregazioni non ad altre preposte di fiducia, perché mettessero cura a questo oggetto, e me ne tenessero riscontro. Appena vi sarà cosa di nuovo non mancherò di tenerla in evidenza per riscontrarla alla S.V.

Il Sotto Intendente
Dott. Morelli

E per finire, il 14 aprile il Sotto Intendente di Brindisi comunicò quanto segue:

Al Sig. Intendente della Provincia di Lecce
Sig. Intendente,
riscontrando il suo pregevole foglio del 17 del passato febbraio, ho l’animo di assicurarla che le Congregazioni di Pii Stabilimenti dei Comuni di questo Distretto di cui mi faccio carico non si sono giammai allontanate dalle loro istituzioni. Io intanto non ho mancato di dare le disposizioni opportune perché le medesime fossero attentamente sorvegliate, acciò potessi darle conto di tutto, qualora alcuna di esse offrisse delle particolarità meritevoli ad interessare la Polizia. Io la prego di rimandare in tale assicurazione di riscontro il precitato foglio.
Il Sotto Intendente
L. De Mossa

Passarono alcuni mesi e mentre continuavano a giungere all’Intendenza di Lecce assicurazioni di adempimento da parte delle Sotto Intendenze e dei Regi Giudicati per la sorveglianza delle Congregazioni e Confraternite esistenti nella Provincia, il Ministro Segretario di Stato della Polizia Generale di Napoli, il 20 luglio 1825, inviò all’Intendente Cito una “riservatissima a lui solo” del seguente tenore:
Al Sig. Intendente della Provincia di Lecce
Signore,
le congregazioni e le confraternite esistenti con approvazione Sovrana non debbono sfuggire all’occhio vigile ed accorto della Polizia locale. I deviamenti di questi corpi sono ben più perniciosi delle aberrazioni private poiché si alimentano, e fomentano sotto l’Egide della legge, formano uno spirito di corpo, corrompono in massa le popolazioni, e le famiglie, e vengono convalidate dalla uniformità delle radunanze.
Si è ultimamente avverato, che sotto il pretesto di pietà e di beneficenza taluno di questi corpi meditava disegni riprovati, e vi si abituava con le sue intime comunicazioni. Quindi il Governo è stato costretto ad ordinarne la soppressione. Qualche altro ha risvegliato dei fondati sospetti, e si è intento ad investigarne gli andamenti.
Altrove i vettori spirituali di questi corpi si sono incontrati in collisione coi retti principi di religione e di politica, ed altrove l’immoralità, l’intrigo e lo spirito fazioso hanno offerto una mancata degradazione dal primiero scopo della istituzione di siffatti corpi.
Eccole dunque la necessità precisa che ha la Polizia di portare sulle congregazioni, sul di loro contegno e sulle qualità degli individui ad esse appartenenti quell’accorgente, circospetta, fugace, e riservata avvedutezza, che c valga a scoprire se in realtà corrispondano alla istituzione, o se porgano dei motivi a dubitare che possano essere nocive all’interesse dello Stato, e delle rispettive popolazioni.
La prego dunque a non voler lasciarsi sfuggire quest’oggetto, ed in riferimento alla sua desta sorveglianza, indicarmene gli abusi della svisata natura, laddove in qualcheduna di dette congregazioni ne esistessero, o vi si sviluppassero in seguito nella periferia della sua amministrazione.
Il Ministro Segretario di Stato della Polizia Generale
Nicola Intonti

Dopo qualche giorno, l’Intendente Cito con Circolare n.1158 del 27 luglio, pregò il Sovrintendente della Provincia di trasmettergli, con la massima sollecitudine, uno stato di tutte le Congregazioni e Confraternite esistenti nel Distretto, indicando in nota la denominazione di ciascuna.
Entro il mese di settembre giunsero all’Intendenza di Lecce i seguenti stati delle Congregazioni e delle Confraternite esistenti nei Comuni di ogni Circondario del Distretto della Provincia di Lecce:

CIRCONDARIO DI OTRANTO:
1) OTRANTO: Congregazione e Confraternita, sotto il Titolo della B.V. Immacolata.
2) UGGIANO: Congregazione e Confraternita, sotto il Titolo di S. Antonio.
3) GIURDIGNANO: Congregazione e Confraternita, sotto il Titolo della B.V. Annunziata.
4) PALMARIGGI: Congregazione e Confraternita, sotto il Titolo della Madonna della palma.

CIRCONDARIO DI COPERTINO:
1) COPERTINO: San Salvadore coll’aggregato dei morti - Nome e Cognome dell’attuali reimpiegati:
D. Francesco Verdesca Zaini – Priore.
D. Francesco del Porelle – Cassiere.
- San Giuseppe Patriarca – Nome e Cognome dell’attuali reimpiegati:
D. Luigi Paglialunga – Rettore.
Donato Raganato – Cassiere.
- S.S.mo Sacramento – Nome e Cognome dell’attuali reimpiegati:
D. Franco Morelli – Priore.
2) LEVERANO: - L’Anime del Purgatorio sotto il titolo di S. Benedetto – Nome e Cognome dell’attuali reimpiegati:
D. Domenico Strafella – Priore.
D. Raffaele Canonico Gorgoni – Cassiere.
- L’Immacolata Concezione di Maria dentro il Convento degli Antoniani – Nome e Cognome dell’attuali reimpiegati:
Giuseppe Romano – Priore.
Pasquale Pampo – Priore.
- S. Maria degli Uomini – Nome e Cognome dell’attuali reimpiegati:
Angelo Politano – Priore.
D. Nicola Perrone – Cassiere.

CIRCONDARIO DI MONTERONI:
- MONTERONI : 1) Confraternita della Buona Morte sotto il Titolo di S. Gaetano.
2) Congregazione di esercizi spirituali, sotto il Titolo dell’Assunta e di S. Vincenzo
di Paola.
- ARNESANO: 1) Congregazione sotto il Titolo della SS. Annunziata.
2) Congregazione sotto il Titolo del Rosario.
- CARMIANO, ED AGGREGATA MAGLIANO:
1) Carmiano: Confraternita sotto il Titolo di S. Giovanni Battista.
2) Magliano: non ve n’esiste alcuna.

CIRCONDARIO DI MARTANO:
1) Congregazione dell’Immacolata Concezione di Martano.
2) Confraternita del SS. Rosario di Martano.
3) Congregazione della Madonna del Carmine di Caprarica di Lecce.
4) Congregazione dell’Assunta in Cielo di Melpignano.
5) Congregazione dell’Immacolata Concezione di Carpignano dei Greci.
6) Congregazione dell’Immacolata di Calimera.
7) Congregazione dell’Immacolata Concezione
8) Congregazione dell’Immacolata Concezione

CIRCONDARIO DI VERNOLE:
Signore,
In esito all’incarico affidatomi in data 27 scorso mese con num.1158, non manco di farle conoscere che in questo Circondario non esistono altre Congregazioni e Confraternite oltre quella esistente nel solo Comune di Melendugno, la Congregazione dell’Immacolata, molto antica.
IL GIUDICE REGIO
Alessandro Clementi
CIRCONDARIO DI NOVOLI:
1) Comune di Novoli: Congregazione, e Confraternita, sotto il Titolo dell’Immacolata.
2) Comune di Trepuzzi: Congregazione o Confraternita , sotto il titolo della Purificazione.

CIRCONDARIO DI CAMPI:
1) CAMPI - Congregazione della SS..Trinità.
2) ID. - Congregazione di S. Giuseppe.
3) ID. - Congregazione del SS. Sacramento.
4) SQUINZANO - Congregazione dell’Immacolata.
5) CELLINE - Congregazione del SS. Sacramento.
6) S.PIETRO - Congregazione di S. Giuseppe.
7) TORCHEROLO - Congregazione dell’Immacolata.

DISTRETTO DI ROCCAFORZATA E FRAGAGNANO:
1) ROCCAFORZATA: Congregazione sotto il Titolo del Santissimo Rosario - Congregazione sotto il Titolo del Purgatorio - Congregazione sotto il Titolo di S. Nicola.
2) FRAGAGNANO: Congregazione del Carmine.

DISTRETTO DI LECCE:
TARANTO : Santa Maria del Carmine - S. Nicola Tolentino - La S.ma Trinità dei Pellegrini - S. Antonio - L’Immacolata - La Madonna alla Scala - S.mo Crocefisso - Sant.mo Sacramento - S. Caterina - S. Cataldo - S. Rosario - S.mo Nome di Dio - S. Domenico - S. Gaetano - S.ta Maria di Costantinopoli - SS. Cosimo e Damiano - S. Giuseppe - S.mo Spirito Santo - S.ta Maria della Pace.
MARTINA : (Nel contro scritto Comune nell’ultimo vi è posta la Cappella dell’Immacolata, la quale non forma Confraternita, ma forma uno stabilimento amministrato da un Priore, e da un Cassiere scelti dal Decurionato, alla di cui rendita se ne dispone a tenere atto Italo di Juljio).
- La Natività di Maria – L’Assunta – S. Antonio da Padova – Sant.mo Sacramento – Sant. mo Rosario - Santa Maria del Carmine - Confratelli dell’Immacolata - Consorella della Immacolata – Congregazione dei Nobili - S. Pace - La Cappella dell’Immacolata.
GROTTAGLIE : (Nel contro scritto Comune esiste un’altra Congregazione denominata lo Spirito Santo, il suo oratorio è cadente, e non vi esiste alcuna fratellanza né alcuna confraternita e s’ignora a quale amministrazione appartiene).
- L’Immacolata – Sant.mo Rosario – S. Nome di Gesù – Purgatorio – Santa Maria del Carmine – S. Pace – La Cappella dell’Immacolata.
GROTTAGLIE : (Nel contro scritto esiste un’altra Congregazione lo Spirito Santo, il suo oratorio è cadente, e non vi esiste fratellanza e s’ignora a quale amministrazione appartiene).
- L’Immacolata – Sant.mo Rosario – S. Nome di Gesù – Purgatorio – Santa Maria del Carmine.
MONTEJASI : Sant.mo Sacramento e Rosario assieme.
MONTEMESOLA: Sant.mo Rosario - S. Michele Arcangelo.
MASSAFRA : S.ma Vergine del Rosario - S.ma Vergine del Carmine - Purgatorio - S.mo Sacramento.
CASTELLANETA : Gesù e Maria - Sant.mo Sacramento - Sant.mo Crocifisso - dell’Addolorata - della
Madonna dell’Aiuto - S.mo Rosario.
MOTTOLA : del Carmine, sotto il titolo al Purgatorio - del Rosario, sotto il titolo al Sacramento.
PALAGIANO ed Aggregato: S.mo Sacramento - S.ma Maria del Carmine - Santa Maria delle Grazie.
PULSANO : del Santissimo - del Purgatorio.
S. GIORGIO : Sant.mo Rosario
CAROSINO : Sant.mo Rosario
MONTEPARANO : Sant.mo Rosario
LEPORANO : Sant.mo Rosario
LIZZANO : Sant.mo Rosario - Immacolata Concezione.
FAGGIANO : del Carmine - del Sant.mo Rosario.
SAVA : del Sacramento - dei Morti - di Mater Domini.
TORRICELLA: del Sant.mo Rosario.
MONACIZZO: Sant.mo Rosario.
S. MARZANO: del Sacramento - del Sant.mo Rosario.
MANDURIA: Sant.mo Sacramento - Il Carmine - Lo Reto – Purificazione - S. Giuseppe - S. Leonardo –
La Croce – Li Morti.
UGGIANO: S. Nicola - Il Rosario.
AVETRANA : del Sant.mo Sacramento - dell’Immacolata.
MARUGGIO: del Sant.mo Sacramento - della Sant.ma Immacolata.
GINOSA: Sant.mo Rosario - S.mo Croce.
LATERZA : Purgatorio – Vittoria - La Presentazione.

CIRCONDARIO DI SANCESARIO:
SANCESARIO: Vi esistono una congregazione con un’altra confraternita sotto il Titolo dell’Immacolata e della Buona Morte.
LEQUILE: Vi esistono una congregazione e una confraternita sotto il Titolo dell’Immacolata e del Suffragio.
CAVALLINO: Vi esiste una congregazione sotto i Titoli del SS. Sacramento, dell’Addolorata e della Buona Morte.
LIZZANELLO: Un’altra Congregazione sotto il Titolo dell’Immacolata.
MERINE : Un’altra Congregazione sotto il Titolo del Rosario
GALUGNANO: Un’altra Congregazione sotto il Titolo dell’Annunziata
S. DONATO : Non esiste alcuna congregazione.

DISTRETTO DI BRINDISI:
BRINDISI: Confraternita del Purgatorio - dell’Addolorata, o Pietà - dell’Annunziata - della Visitazione – dell’Immacolata.
S. VITO: Confraternita di S. Vito Martire - del Sacramento - del Carmine - della Immacolata - di S. Francesco d’Assisi - del Rosario - dei Morti - Congregazione del P. Bruno.
MESAGNE: Confraternita di S. Antonio di Padova - di Mater Domini - del SS. Crocefisso - di S. Leonardo - dell’Immacolata.
CAROVIGNO: Congregazione del SS. Sacramento - dell’Immacolata.
OSTUNI: Congregazione dell’Immacolata (Ve n’è un’altra di “femine” sotto lo stesso titolo) - di ogni Santo sotto il titolo della Purificazione - dello Spirito Santo - di S. Anna - della Stella (Ve n’è anche un’altra di “ femine” sotto lo stesso titolo) - del Purgatorio - di Santa Maria del Carmine.
CEGLIE: Congregazione dell’Immacolata Concezione - della Purificazione.
ORIA: Congregazione del SS. Rosario - dell’Immacolata – Arciconfraternita del Carmine e dei Morti.
FRANCAVILLA: Arciconfraternita della Morte - Confraternita dell’Immacolata - Congregazione di S.M. del Carmine - del Salvatore sotto il titolo della Purificazione - di Santo Eligio sotto il titolo dell’Annunziata - di S. Michele – Confraternita del SS.mo - di S. Sebastiano - di S. Berardino.
IONE: Confraternita del SS. Sacramento - del Rosario.
LATIANO: Confraternita dei Morti - del Rosario.
ERCHIE: Confraternita dell’Immacolata.
SALICE: Arciconfraternita dell’Immacolata.
VEGLIE: Niente
GUAGNANO: Niente

CIRCONDARIO DI CARPIGNANO:
1) CARPIGNANO : Congregazione sotto il Titolo dell’Immacolata Concezione.
2) BAGNOLO: Congregazione sotto il Titolo del Cuore di Gesù.
3) SERRANO: Idem.
4) CANNOLE: Idem.

CIRCONDARIO DI GALATINA:
1) ARCICONFRATERNITA sotto il titolo dei Ballanti, munita di Reale Beneplacito.
2) CONFRATERNITA sotto il titolo della SS. Vergine Addolorata, che è munita di Reale Assenso.
3) CONFRATERNITA DEL PURGATORIO, munita dell’Assenso Reale.
Risulta che vogliono erigere un’altra Confraternita sotto il titolo del Rosario nella Chiesa dei Soppressi Domenicani. Si suppone che si sono recati a Napoli presso il Palazzo Reale, ma finora nulla hanno ottenuto.

CIRCONDARIO DI SOLETO:
1) SOLETO: Confraternita sotto il titolo del Purgatorio.
2) STERNATIA: Confraternita sotto il titolo dell’Assunta.
3) MARTIGNANO: Non ha alcuna Congregazione né Confraternita.
4) ZOLLINO: Idem.

SOTTO INTENDENZA DI GALLIPOLI:
1) VITIGLIANO : Congregazione dell’Addolorata e del Rosario
2) RACALE : Confraternita dell’Immacolata Concezione
3) NEVIANO : Congregazione di San Giuseppe Patriarca
4) TRIFASE: Idem della Vergine del Rosario
5) LUCUGNANO Idem della Vergine Immacolata
6) TUTINO Idem Idem
7) CAPRARICA Idem Idem
8) DEPRESSA Idem Idem
9) SPECCHIA PRETI Idem dell’Assunta
10) Idem. Idem di S. Antonio
11) SCORRANO Idem della Purificazione
12) MIGGIANO Idem della Vergine del Carmine
13) GAGLIANO Idem dell’Immacolata
14) CASTRIGNANO Idem della Misericordia
15) GIULIANO Idem dell’Immacolata
17) SALIGNANO Idem della Purificazione
18) CERFIGNANO Idem dell’Immacolata
19) MURO Confraternita dell’Immacolata Concezione
20) Idem. Idem del SS. Sacramento
22) GIUGGIANELLO Congregazione dell’Assunta in Cielo
23) Idem. Idem dell’Annunziata
24) MINERVINO Idem dell’Immacolata Concezione
25) CORSANO Idem della SS.ma Immacolata
26) ARADEO Idem dell’Immacolata ed Annunziata
27) BARBARANO Idem dell’Assunta in Cielo
28) CURSI Idem Idem
29) TIGGIANO Idem dell’Assunta
30) Idem Confraternita dei Morti
32) Idem Idem del Rosario
33) Idem Cappella del SS.mo Sacramento
34) Idem Congregazione dell’Annunziata
35) NARDO’ Idem dell’Immacolata
36) Idem Idem del Sacramento
37) Idem Idem di S. Giuseppe Patriarca
38) Idem Idem di S. Giovanni Battista
39) Idem Idem del Purgatorio
40) Idem Idem di S. Trifone
41) RUFFANO Idem della SS. Trinità e Beatissima
42) Idem Idem della Vergine del Carmine
43) MAGLIE Idem della Vergine delle Grazie
44) DISO Idem dell’Immacolata
45) SPONGANO Idem dell’Immacolata Concezione
46) ORTELLE Idem Idem
47) NOCIGLIA Idem di Maria SS. Assunta in Cielo
48) BOTRUGNO Idem Idem
49) S. CASSIANO Idem Idem
50) POGGIARDO Confraternita dell’Immacolata
51) SUPERSANO Idem della Concezione
52) Idem Idem di S. M. delle Grazie
53) TAURISANO Congregazione dell’Immacolata Concezione di Maria
54) Idem Idem di S. Stefano Protomartire
55) GALATONE Confraternita del SS. Sacramento
56) Idem Idem dell’Immacolata Concezione
57) Idem Idem di S. Pietro
58) SECLI’ Congregazione della Vergine Immacolata
59) TUGLIE Congregazione della Buona Morte di S. Giuseppe
60) PRESICCE Idem dell’Assunta
61) Idem Confraternita del SS.mo Sacramento
62) Idem Idem del Rosario
63) GALLIPOLI Idem del SS. Sacramento
64) Idem Idem del Rosario
65) Idem Idem dell’Immacolata e S. Vincenzo Martire
66) Idem Idem delle Anime del Purgatorio e SS.ma Trinità
67) Idem Idem di S. Maria degli Angioli
68) Idem Idem del SS. Rosario
69) Idem Idem dell’Immacolata
70) Idem Idem della Madonna del Carmine
71) Idem Idem della Purità di Maria Vergine
72) Idem Idem del Cassopo e S. Maria della Neve
73) Idem Idem della Vergine del Canneto
74) Idem Idem del SS.mo Crocefisso
75) Idem Idem di S. Giuseppe
76) VILLA PICCIOTTI Idem di S. M. della Lizza
77) VILLA S. NICOLA Idem della Madonna delle Grazie
78) UGENTO Congregazione della Vergine dell’Assunta
79) MATINO Idem dei Dolori
80) Idem Idem del Carmelo
81) CASARANO Idem dell’Immacolata Concezione
82) TAVIANO Idem dell’Immacolata
83) Idem Confraternita del SS.mo Rosario
84) Idem Idem dell’Addolorata
85) Idem Idem dei Morti
86) MELISSANO Congregazione dell’Immacolata
87) PARABITA Idem dell’Immacolata
88) Idem Idem delle Anime del Purgatorio
89) ACQUARICA Idem di Maria Vergine Assunta in Cielo
90) ALLISTE Idem dell’Immacolata
100) FELLINE Idem dell’Immacolata
101) ALESSANO Idem dell’Assunta
102) Idem Confraternita dei Morti
104) Idem Congregazione di S. Giuseppe
105) Idem Confraternita del SS.mo Rosario.

Il 15 aprile del 1826 mentre si discuteva sullo stato dei poveri e dei malati della Provincia, nonché sulla situazione esistente nelle Congregazioni e nelle Confraternite sparse nel territorio, il Sovrintendente della Provincia di Brindisi preparò la seguente memoria per ragguagliare sull’argomento l’Intendente Cito:

MEMORIA PER IL SIG. INTENDENTE DI LECCE
Uno dei principali articoli, che figurano negli Stati discussi degli Stabilimenti, essendo quello delle limosine, il Consiglio Reale degli Ospizi ed, in ispezialità, il Sig. Intendente, Presidente, ne ha incessantemente sopravvenuto la distribuzione. Frutto di accurate disquisizioni e di commoventi ricorsi, è stato il rilevare che in più di un Comune guelfo patrimonio sacro ai poveri non era distribuito con accorgimento e rettitudine, che anzi era volto ad uno scopo contrario a quello cui è inteso dalla pietà umana.Senza tenersi conto precipuum: di quegl’infelici, che mancano di mezzi e di forza per chiedere aiuti, degli infermi, dei vecchi, degli storpi, dei mutilati, dei ciechi e dei projetti , si largheggiavano i soccorsi invitativi al vizio, all’immoralità e per fino con distinzione di parte fra settari. Ad ovviare sì grave scandalo, a non vedere sacrificata la virtù al vizio ed usurpati dalla depravazione, benefizii largiti dalla carità umana, si è risoluto d’adottare l’altra misura, quella cioè di far procedere all’approvazione degli Elenchi limosine una riservata e rigorosa verifica dei requisiti di ogni iscritto. Sia per la moltitudine dei poveri e dei malati, sia per sì molti santuari nell’estensione della Provincia: per modo che d’ora innanzi questo geloso ramo di pubblica Beneficenza sarà amministrato conformemente allo spirito di sua sublime istituzione collegandolo alle sagge vedute della morale e dell’ordine pubblico.

Ma proprio qualche giorno dopo, precisamente il 26 aprile, nella città di Brindisi avvenne qualcosa che preoccupò il Comandante della Gendarmeria, il quale ritenne opportuno d’informare subito l’Intendente di Lecce.
Il successivo 13 maggio 1826, Ferdinando Cito inviò al Sotto Intendente di Brindisi la seguente nota:

Al Sig. Sotto Intendente di Brindisi
Signore,
dal Comandante la Gendarmeria è stato riferito che il giorno 26 del p. p. verso le ore 18 furono in cotesto Comune suonate le campane della Chiesa degli Scolopi, e surse voce che la statua dei SS. Cosimo e Damiano facevano miracoli. Al suono di dette campane un un’ora insolita vi accorse la maggior parte della popolazione, non escluse tutte le autorità comunali, ed anche lei, ma essendosi osservato che falsa era la voce sparsa, tutti si ritirarono in buon ordine. Mi soggiunge il relatore, che non ancora si conosce, chi ne sia stato l’autore, ma che si sospetta il Sagrestano o un tale Rocco Majorano. Mi è dispiaciuto moltissimo che simili fatti mi vengano riferiti da altre autorità, e non da lei, come prima autorità del Distretto. La prego intanto di scoprire l’autore di tale fatto, onde punirsi, perché sebbene l’affare in questione nulla abbia provato in danno dell’ordine pubblico, pure qualche inconveniente avrebbe potuto aver luogo. Questo fatto è inserito nel rapporto di Polizia dell’11 maggio scorso.
L’Intendente della Provincia di Lecce
Ferdinando Cito

Il 18 maggio parte la seguente risposta del Sotto Intendente di Brindisi:

Al Sig. Intendente della Provincia di Lecce
Sig. Intendente,
Intanto non si partecipò subito ad Ella il suono delle campane di questo Collegio degli ex Scolopi che ebbe luogo nel giorno 26 ultimo alle due pomeridiane, in quanto che non si sapeva niente dell’autore, né si poté conoscere l’oggetto positivo: altro non vidi nella Chiesa che il Popolo chiedeva il Patrocinio dei Gloriosi Martiri SS. Cosimo e Damiano, senz’alterazione dell’ordine pubblico, ed io curai d’accordo con questo Capitolo di far trasportare le statue dei SS.mi nella Cattedrale, come seguì con tutta decenza, ed incaricai questo Funzionario di Polizia a prender conto dell’autore del suono di dette campane, che per altro a fronte della perspicacia, ed accortezza del medesimo non si è potuto liquidare: certo è che furono ragazzi, mentre il Chirico Sagrestano non era in Chiesa, ma stava nel Convento a desinare, cosicché dopo il suono fu veduto dispiaciuto. Non è poi vero che le Autorità tutte intervennero alla Chiesa al suono delle campane: Io, l’Ispettore, il Segretario della Sotto-Intendenza, come vicini al Collegio accorremmo onde non vi avvenissero cose fracassate,che punto non ebbero luogo.Riscontro in tal guisa il pregevole di Lei foglio di 13 and. 3° Uff. 2° /6° N°1292 della Spedizione.
Il Sotto Intendente di Brindisi
Firma illeggibile

Ma la cosa non finisce qui perché del misterioso suono delle campane della Chiesa di Brindisi venne informato anche il Ministro di Polizia di Napoli.
Ecco di seguito la lettera di risposta all’Intendente Cito:

Al Sig. Intendente della Provincia di Terra d’Otranto - Lecce
Signore,trovo ben avvisate le disposizioni da lei emesse per i Gendarmi, e i Civici di Guardia, in esito del fatto ch’ebbe luogo la sera del 3 andante, dopo che i Gendarmi medesimi piantonarono la lecita conversazione che tenevasi nella casa di Vito Fedele; e desidero ch’ella mi faccia conoscere il risultato delle correlative investigazioni. Per lo furto commesso da un assortimento di sei ladri, nella casa della vedova Rizzo, di Cocumola, la prego di eccitare lo zelo delle autorità locali, per sollecita scoperta degli autori di esso. Relativamente al suono delle campane della Chiesa degli Scolopi di Brindisi, ch’ebbe luogo il dì 26 del decorso mese, per l’oggetto da lei indicato; nel rimanere inteso delle misure che ha creduto adottare per liquidare colui che tanto praticò, mi sarà grato ch’ella voglia manifestarmi quanto altro potesse verificarsi in rapporto a questo affare. E’ la presente di riscontro al settimanale di lei rapporto dell’11 corrente n.1548.
Napoli, 20 maggio 1826 Il Ministro Real Segretario di Stato della Polizia
Intonti

Il 6 novembre 1826, la Sotto Intendenza di Brindisi segnalò all’Intendente Cito alcuni strani episodi, speculazioni religiose ed inconvenienti pubblici verificatisi nella città: inoltre fece presente che non per devozione ai Santi Cosimo e Damiano e per culto alla Chiesa, ma per altri scopi illeciti, furono suonate le campane il 26 aprile, con la complicità del Sagrestano e di altri facinorosi individui. Riportiamo di seguito il relativo rapporto del Consigliere Provinciale di Brindisi facente funzioni di Sotto Intendente:
Al Signor Intendente della Provincia di Lecce.

Alcuni naturali di questo Capoluogo si permisero tempo fa di andare in giro questuando senza alcun permesso sotto il pretesto di una loro particolare devozione ai SS. Martiri Cosimo e Damiano.Col ritratto di tali questue fecero costruire nello scorso anno in cotesta Centrale le Statue dei Santi anzidetti, e vennero depositati nella Chiesa del Collegio soppresso dei PP. delle Scuole pie ove tuttavia esistono , e nella quale il giorno 26 aprile ultimo avrebbe potuto accadere qualche serio inconveniente a causa della voce sparsa ad arte nelle ore meridiane dei Miracoli che si facevano dai Santi medesimi, se il Segretario di questa sotto Intendenza non fosse immediatamente accorso alla Forza pubblica, e fatto avvisare l’Ispettore di Polizia, dal quale si diedero prontamente le disposizioni per prevenire qualunque disordine, come il tutto le fu rapportato sotto la data del 18 Maggio, 1^ Sezione, n.340.
Ora mi è riuscito di scoprire che non per devozione, ma per una speculazione particolare, gli individui anzidetti uniti al Sagrestano di detta Chiesa, uomo che vive in concubinato, e con un tal Giacomo Francioso, noto per la sua immoralità, seguitano a questuare pubblicamente, sotto il pretesto di mantenere il culto nella Chiesa anzidetta.Questo abuso deve ormai cessare, e conviene inoltre prendere a tempo opportuno qualche espediente onde evitarsi qualunque inconveniente in danno dell’ordine pubblico soprattutto per la gran folla del popolo che accorre in detta Chiesa il giorno 26 Aprile di ogni anno quando si vuole che i Santi sopra menzionati fanno dei miracoli.Io sarei del parere di far passare le Statue in questione nella Chiesa dei PP. Teresiani, la quale essendo molto grande, nel mentre che quella ove attualmente trovansi è ben piccola, e venendo mantenuta con molto decoro dai Religiosi di detto ordine non è necessaria alcuna questua; col divieto espresso agl’Individui anzidetti non solo di non dover questuare, ma di non doversi per nulla ingerire. In questo modo cessa la speculazione criminosa dei medesimi, ed i veri fedeli non perdono la devozione, che hanno ai Santi sopra enunciati.
Colgo quest’occasione per rassegnarle un altro inconveniente, che merita del pari la sua considerazione. La gran folla dei questuanti si è resa oramai insoffribile. Non si può fare un passo, e particolarmente nei giorni di doppio precetto, che non s’incontrano delle persone, che con delle cassette in mano chiedono l’elemosina chi per un Santo, e chi per un altro. Il popolo mostra effettivamente di essere dispiaciuto di ciò, giacché il più delle volte accade, che l’elemosina si fa per convenienza della persona che la chiede, quantunque le circostanze particolari di coloro, che sono, per così dire coattati a farla, non lo permettessero. Io vengo assicurato che tali questue sono vietate; ma per quante diligenze si sono praticate non si è potuto impedire un tal divieto.E’ perciò che io mi rivolgo a Lei acciò si compiaccia di farmi conoscere il modo da tenersi, onde togliersi simile inconveniente. Le questue anzidette potrebbero soffrirsi nelle Chiese nel mentre si celebra la Messa, come suol praticarsi in molti luoghi, ma dovrebbero vietarsi nelle strade, e per le Masserie, per le quali, a mio credere, si necessita il permesso Sovrano.
Attendo per i due indicati oggetti le sue disposizioni superiori al più presto possibile per farle eseguire da chi spetta
Il Consigliere Provinciale ff. da Sotto Intendente
Firma illeggibile

Ed ecco la risposta partita da Lecce il 18 novembre 1826:

Eccellenza
Appena mi pervenne la Sua grata Ministeriale del 20 luglio scorso, non trascurai di portare tutta la mia vigilanza sulle Congregazioni Laicali di questa Provincia, senza che fosse stata mai rallentata, che anzi essendo di mia competenza la nomina dei Capi di esse, dietro la proposta che le rispettive Corporazioni me ne fanno, io prendo prima di approvarli tutte le più scrupolose informazioni, onde prescegliere fra i candidati quelli che ne siano meritevoli, avendo riguardo alle loro qualità politiche, morali, e religiose.
Nel richiamare alla mia memoria la Sua pregiata nota del 20 luglio, con la quale Ella si è compiaciuta farmi conoscere che qualche abuso viene commesso con le questue delle Chiese e mi ha imposto, in tale circostanza, d’indagare con molta riservatezza se il denaro che viene introitato da tali questue sia usato per gli scopi cui è destinato, oppure venga dissipato in oggetti criminosi.
Nell’assicurarla che non era a me sfuggita una tale emergenza, vado a raddoppiare di zelo per ottenere la perfetta esecuzione dei suoi ordini.
Sull’argomento delle questue devo comunicarle che con rapporto pervenutomi dal Sotto Intendente di Brindisi viene segnalato che tale abuso si sperimentava in quel Distretto da diverso tempo.
Per questo motivo ho ordinato, fin da detto mese, che sia vietata la circolazione di persone con le “cassette” delle questue senza la debita autorizzazione; persone che girano per le strade a solo fine di particolare profitto.
Relativamente alle elemosine, faccio presente che alcune Commissioni di Pubblica Beneficenza si permettevano di far godere di tale beneficio gruppi di Settari e non veri poveri.
Alla luce di queste segnalazioni, ho disposto in via generale, che siano rimesse a me personalmente le note di richiesta di coloro che hanno veramente bisogno di soccorsi, onde dare la mia approvazione dietro preventive informazioni; ciò per dare l’elemosina alla classe dei veri indigenti, ed in preferenza agli infermi, acciaccati dalla vecchiaia, ai mendicanti, ai ciechi, ed ai proietti.
Tutto questo per portare il servizio di assistenza conformemente allo spirito della sua istituzione collegando il tutto alle sagge regole della morale e dell’ordine pubblico.

L’Intendente della Provincia di Lecce
Firma illeggibile

In effetti, verso la fine del 1826, ci fu uno stretto giro di vite da parte delle Intendenze e della Polizia Borbonica in Terra d’Otranto per tutto ciò che riguardava la beneficenza a favore degli indigenti, degli infermi, dei vecchi, dei mendicanti, dei ciechi e dei proietti. La gendarmeria borbonica controllava tutto e non rilasciava più autorizzazioni per le elemosine, per le questue e per i festeggiamenti religiosi senza i necessari accertamenti preventivi. Con l’occasione, furono arrestate molte persone nei pressi delle chiese, negli stabilimenti delle Congregazioni di Carità e nelle Confraternite, accusate di chiedere l’elemosina o la questua senza le prescritte autorizzazioni. In quel terribile periodo, la gente aveva paura a donare somme per beneficenza perché poteva essere implicata nei complotti dei carbonari e delle sette segrete contro il governo. I sacerdoti che si permettevano di protestare o di lamentarsi per il comportamento dei gendarmi nei confronti dei fedeli, venivano arrestati e chiusi in carcere. Tutto questo si svolgeva mentre l’Intendente Cito ed il Ministro di Polizia, con l’autorizzazione di Sua Maestà il Re, facevano processare i presunti appartenenti alla Setta degli Edennisti, o dei quattro colori.
Del feroce periodo di governo dell’Intendente Cito di Torrecuso nel Salento, Liborio Romano così scriveva nelle sue “Memorie Politiche”, stampate a Napoli nel 1848: “… eravamo imputati dal Cito di appartenere alla Società degli Ellenisti; una cioè di quelle che le polizie immaginano e fingono di credere esistenti quando lo occorre, per imprigionare galantuomini scomodi ai loro governi…”
Ma, come terminò la farsa poliziesca degli Edennisti del 1826, così - dopo qualche tempo - terminò anche la farsa poliziesca delle riunioni illecite nei luoghi pii in Terra d’Otranto; come pure terminò la farsa poliziesca del tentato trafugamento dei cannoni arrugginiti del Castello Angioino, da parte di alcuni giovani liberali gallipolini, nel 1848.

LUCIO CAUSO

BIBLIOGRAFIA
1) Memorie Istoriche della Città di Gallipoli, raccolte da Bartolomeo Ravenna, Gallipoli,2000. Ristampa anastatica dell’edizione originale di Napoli del 1836. Prefazione di Elio Pindinelli e Mario Cazzato. Tipografia Corsano di Alezio (Le).
2) Società Storia Patria – Maglie, 1967 – N.G. De Donno: Della Carboneria in Maglie e nel Salento – Maglie -Tipografia Giaffreda
3) V. Zara: La Carboneria in Terra d’Otranto (1820-1830), Torino, Bocca, 1913.
4) P. Palumbo: Risorgimento Salentino, Lecce, Martello, 1911.
5) A. Foscarini: I Governatori di Terra d’Otranto, Lecce, La Modernissima, 1933.
6) S. Panareo: Dalle Carte di Polizia dell’Archivio Provinciale di Lecce., in Rivista Storico Salentina, Lecce, 1937.
7) A. Lucarelli: La Puglia nel Risorgimento, Trani, Vecchi Edit., 1954.
8) D. De Rossi: Sette Segrete e Brigantaggio Politico in Terra d’Otranto nel periodo del Risorgimento Italiano, Cutrofiano, Tipolinolito TP, 1979.
9) G. C. Grimaldi: La Setta Edennista del Capo di Leuca, Relazione al Ministro di Polizia in data 5 gennaio 1827.
10) L. Romano: Memorie Politiche, Napoli, Tip. Campanella, 1848.
11) G. Congedo: Gli Edennisti in Terra d’Otranto, in Rivista Storico Salentina, Anni 1904/1905.

 

Lucio Causo


 

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